fibre_alimentari

L’importanza delle fibre alimentari


Il benessere personale passa immancabilmente per l’alimentazione. Una sana, corretta ed equilibrata dieta può portare moltissimi benefici non solo a livello fisico, ma anche mentale.

Cosa significa avere una “corretta alimentazione”?
Significa assumere una determinata quantità di alimenti caratterizzati da proprietà benefiche: carboidrati, zuccheri, grassi, vitamine, sali minerali e anche le fibre.


L’importanza delle fibre alimentari


Le fibre alimentari hanno notevoli effetti benefici, tanto che sono parte integrante di qualsiasi regime alimentare bilanciato.

Ma cosa sono le fibre? Sono un insieme di sostanze organiche che l’apparato digerente non riesce ad assimilare e, proprio per questo, regolarizzano l’intestino.

Hanno solitamente origine vegetale, come la frutta, la verdura, cereali integrali e legumi.

Perché sono importanti?

Come abbiamo detto, le fibre alimentari sono importanti perché regolarizzano la funzione intestinale, contrastando stitichezza, emorroidi e diverticoliti. Interferiscono con l’assorbimento dei lipidi e glucidi, risultando un ottimo alleato contro l’obesità, ma sono anche utilissime per controllare la glicemia e il colesterolo.

La loro principale funzione è quella di velocizzare il passaggio intestinale delle sostanze tossiche, che verranno poi espulse. In questo modo si mantiene in equilibrio il pH dell’intestino.


Fibre alimentari e microbioma

Diversi studi hanno dimostrato che una dieta povera di fibre altera la composizione del microbioma intestinale e, quindi, può intaccare il metabolismo stesso. Questo fatto può determinare l’insorgenza di infiammazioni e malattie metaboliche dovute alla scarsa diversità della flora intestinale. L’equilibrio intestinale dipende quindi anche dalle fibre alimentari che ingeriamo tramite una dieta varia ed equilibrata.

microbioma intestinale e dissenteria del viaggiatore

Microbiota intestinale e dissenteria del viaggiatore

La dissenteria del viaggiatore ha rovinato le vostre vacanze estive? Conoscere questa patologia è la soluzione migliore per prevenirla e, eventualmente, affrontarla al meglio.


Quando organizziamo un viaggio, scegliamo la meta, cosa portare in valigia, prenotiamo gli alloggi e siamo pronti a partire eppure, non sempre ci rendiamo conto che viaggiare può essere uno stress per il nostro corpo.


Cosa significa? I casi di dissenteria tendono ad aumentare durante l’estate a causa dei cambiamenti climatici, del cambio di alimentazione e delle diverse abitudini quotidiane.


FORTIFICA IL MICROBIOTA


Quando si manifesta la diarrea del viaggiatore? Quando entriamo in contatto con nuovi batteri che alterano il nostro equilibrio intestinale.


Il microbiota intestinale è una potente barriera difensiva contro le infezioni, a patto che ci si trovi in una condizione di Eubiosi. Se il nostro microbiota è “forte” e si trova in equilibrio riesce a contrastare i batteri esterni che assumiamo inconsapevolmente, impedendo quindi il manifestarsi di spiacevoli inconvenienti.


La diarrea è infatti la risposta immediata del nostro organismo che, avendo riscontrato la presenza di batteri nocivi, li elimina il più velocemente possibile.


COME PREVENIRE LA DISSENTERIA DEL VIAGGIATORE?


Esistono piccoli accorgimenti che è possibile prendere in considerazione.


In generale è bene evitare di bere acqua dal rubinetto, scegliete acqua imbottigliata, con cui lavare anche frutta e verdura. Un buon consiglio è quello di evitare il ghiaccio. Questo, infatti potrebbe essere stato realizzato con acqua corrente e portare quindi alcuni batteri nocivi.


Sbucciare la frutta è un altro buon metodo per evitare la dissenteria del viaggiatore, poiché eliminando la buccia si elimineranno sia i batteri che vi si trovano sopra, sia quelli che potrebbero esserci a causa del lavaggio con acqua non di bottiglia.


Evitare gli alimenti crudi, come carne, pesce o uova. Al tempo stesso, se siete delicati di stomaco non mangiate piatti molto speziati o troppo conditi.

Infine, fiumi, laghi, e piscine sono da frequentare solo se siete sicuri che abbiano condizioni igieniche adeguate.


COME COMBATTERLA?


Nonostante tutti questi accorgimenti può capitare, però, di essere colpiti da questa fastidiosa condizione. Come possiamo quindi combatterla?

Innanzitutto, reintegrate i liquidi persi bevendo almeno due litri di acqua al giorno, ancora meglio se avete a disposizione Sali Minerali da aggiungere all’acqua.

Fate attenzione alla vostra alimentazione, ciò significa scegliere cibi leggeri senza condimenti. Ad esempio evitate insaccati, latticini, fritti e grassi. Scegliete piatti cotti alla griglia, in padella o al vapore e optate per riso, pane, tuberi e pesci e carni magre ben cotte.  

Inoltre, una parola chiave è: reintegrazione probiotica.

microbioma intestinale e alimentazione

Microbioma intestinale e alimentazione

Negli ultimi anni si sente spesso parlare di microbioma intestinale e alimentazione, ma poco si sa di questa correlazione così importante per il nostro organismo.


Non tutti, infatti, sanno che il microbioma intestinale gioca un ruolo fondamentale nel combattere malattie intestinali croniche e disturbi dell’apparato digestivo.


Gli ultimi studi in campo medico, hanno dimostrato che prendersi cura della propria alimentazione quotidiana, influenza positivamente la composizione del microbioma intestinale.


Cos’è il microbioma intestinale?


Prima di tutto, è bene capire cos’è il microbioma intestinale e conoscere quale ruolo svolge.


La sua funzione è così importante per il nostro benessere, che viene a tutti gli effetti considerato un vero e proprio organo, dato che può potenziare il nostro sistema immunitario, ridurre le infiammazioni in corso e contribuire a preservare la salute dell’intestino.


Cos’è di fatto?


È una vera e propria comunità microbica del tratto enterico, costituita da batteri, lieviti e parassiti. Quando questi elementi si trovano in uno stato di equilibrio, ci troviamo in una condizione di eubiosi, cioè di benessere generale dell’ecosistema intestinale.


Questa tipologia particolare di microbioma svolge funzioni importanti per l’organismo: di tipo metabolico (cioè sintetizza le sostanze nutritive), di tipo enzimico, di protezione e stimolo del sistema immunitario.


Relazione tra microbioma e alimentazione


Lo stato di benessere psicofisico, si sa, può essere influenzato dall’alimentazione. Piccole variazioni giornaliere possono influenzare temporaneamente il nostro organismo, mentre una dieta sbagliata può portare a conseguenze più gravi, come anticipare l’insorgenza di patologie particolari o portare ad una disbiosi cronica.


Per questo motivo vengono svolti molti studi per analizzare le diverse composizioni del microbioma intestinale e poter quindi intervenire nell’insorgenza di malattie come l’obesità, la celiachia e alcuni tipi di dermatiti.


L’alimentazione corretta


Ecco dunque che la domanda sorge spontanea: qual è l’alimentazione corretta?


Sulla base di diversi studi condotti su volontari, i ricercatori sono oggi in grado di dare delle linee guida importanti per mantenere in salute il microbioma intestinale. Una dieta ricca di cereali (meglio se integrali), legumi, pesce e frutta secca è preferibile ad un’alimentazione ricca di carne. L’assunzione di questi alimenti è infatti collegata a una ridotta presenza di batteri aerobici, che sono parzialmente dannosi per la salute, e hanno una concentrazione minore di molecole “pro-infiammatorie”.


La dieta occidentale, ricca di carne, piatti pronti e zuccheri raffinati è altamente sconsigliata perché affatica l’apparato digerente. Associare ad un’alimentazione sana il consumo di frutta e verdura è la scelta migliore, dato che questi due elementi prevengono l’insorgere di malattie infiammatorie intestinali e di patologie associate al diabete.

Eubiosi e disbiosi - Bromatech Milano

Alla scoperta dell’Eubiosi e della Disbiosi

In ambito scientifico è necessario conoscere la differenza tra eubiosi e disbiosi, dunque proviamo ad analizzarle singolarmente.


EUBIOSI


Forse non tutti lo sanno ma, all’interno del nostro corpo ci sono più di 500 tipologie diverse di microorganismi che concorrono al nostro benessere. A questo punto, è bene specificare che, quando si parla di Eubiosi, si fa riferimento per lo più all’eubiosi intestinale, che è il luogo in cui si concentra la maggior parte dei microrganismi microbiotici.


Per “eubiosi” si intende l’equilibrio microbiotico nel nostro corpo. Ci si riferisce, cioè, all’armonia che c’è tra flora batterica intestinale ed organismo.

Nel momento in cui questo corretto bilanciamento viene interrotto, ci troviamo in una condizione conosciuta come “disbiosi”.


DISBIOSI

Con il termine “disbiosi” si fa riferimento ad uno squilibrio microbico sulla superficie o all’interno del corpo. Può essere causata da diversi fattori: l’abuso di alcol, una dieta inadeguata e la ripetuta ed inappropriata assunzione di antibiotici, che intaccano la flora batterica creando quindi uno scompenso.


Quando questo equilibrio viene alterato, le colonie batteriche presenti nel nostro corpo hanno una minore capacità di controllare la crescita reciproca. Che cosa comporta questo fenomeno?

Si può arrivare ad una proliferazione incontrollata che danneggia gli altri batteri, è dunque un circolo vizioso che è difficile interrompere.

Facciamo un esempio.


Le colonie microbiche hanno, tra gli altri, anche il compito di espellere le tossine. In circostanze normali, il corpo gestisce senza difficoltà il processo di espulsione. Ma, quando le colonie microbiche raggiungono dimensioni inappropriate, eliminano una quantità sproporzionata di tossine, sovraccaricando i meccanismi di rimozione delle tossine dal corpo.


Quando si parla di disbiosi, ci si riferisce quasi sempre alla disbiosi intestinale: un’alterazione della flora batterica enterica che può compromettere la funzionalità intestinale e causare diversi di disturbi.


Per contrastare questa condizione, è necessario ripristinare in tempi relativamente rapidi l’equilibrio intestinale. Come? Con l’assunzione di probiotici.


Cosa sono i probiotici? L’OMS li definisce “microrganismi vivi che, somministrati in quantità adeguate, conferiscono un beneficio per la salute”. Si tratta di “batteri buoni” che sopravvivono nell’organismo raggiungendo la mucosa intestinale e, dopo averla colonizzata, diventano parte integrante del microbiota.


I probiotici hanno la capacità di trattare non solo le malattie correlate alla disbiosi, ma anche la loro causa sottostante, ad esempio sopprimendo l’infiammazione del microbiota ed interrompendo la colonizzazione da parte di agenti patogeni.