Microbioma e microbiota - Bromatech Milano

Microbioma o Microbiota: quale differenza c’è?

Negli ultimi anni, nell’ambiente medico-scientifico viene sempre più utilizzato il termine “microbioma” e, spesso e volentieri, viene confuso con “microbiota”.


Dunque, prima di addentrarci nello specifico degli argomenti del blog, è bene spiegare la differenza che intercorre tra “microbioma” e “microbiota”.


Tutto ha avuto inizio tra gli anni Novanta e l’inizio del Duemila, quando alcuni scienziati americani compirono diversi studi per mappare i geni umani; si aspettavano di trovare un corredo genetico composto da diverse migliaia di specie differenti.

Contro ogni aspettativa, la mappatura del genoma umano fece emergere un dato sorprendente: l’uomo non è fatto di geni, bensì di microbi.


Infatti, l’essere umano contiene al suo interno solo 20.000 geni (pensate che è lo stesso numero che compone un topo). Questo significa che la complessità dell’uomo deriva dai virus e dai batteri che vivono dentro di noi.


Siamo, dunque, un insieme vitale di microbi e cellule corporee, senza i quali non saremmo niente.


MICROBIOTA


Quando si parla di microbiota si fa riferimento alla totalità dei singoli microrganismi e dei virus che vivono e colonizzano uno specifico ambiente, in un determinato tempo.


Agli occhi degli scienziati, la presenza del microbiota è fondamentale per il mantenimento dello stato di salute. Le sue funzioni sono varie ed essenziali: regola l’attività metabolica, influenza gli stati psicologici ed è cruciale per lo sviluppo del sistema immunitario.

Dove si trova la popolazione microbiotica? E’ concentrata per lo più nel tratto intestinale ma, tranne cervello e sistema circolatorio, nel corpo umano sono presenti circa 38.000 miliardi di batteri.


MICROBIOMA


La totalità del patrimonio genetico posseduto dai microbioti è denominata “microbioma”. Un patrimonio di batteri e cellule indispensabile poiché, oltre a regolare la nostra salute, ci caratterizza.

I batteri eubiotici sono così importanti? Lo sono a tal punto che, negli ultimi anni, gli scienziati hanno iniziato a considerare il microbioma un vero e proprio organo. Per la precisione, un organo endocrino aggiuntivo, che contribuisce al funzionamento degli apparati interni e delle principali funzioni umane.


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Un riassunto delle principali differenze tra microbiota e microbioma
Microbiota - Bromatech Milano

Il Microbiota è importante per il corpo umano. Perché?

Abbiamo già affrontato la differenza che intercorre tra microbioma e microbiota, a questo punto è necessario capire per quale motivo il microbioma è importante per il corpo umano.


Iniziamo analizzando le sue funzioni principali.


Il microbiota interviene durante i processi digestivi, facilitando l’assorbimento dei nutrienti e condizionando, anche, lo sviluppo del sistema immunitario.

Per questo motivo, un’alterazione del microbiota può influire notevolmente sull’andamento di patologie come l’obesità, le disfunzioni metaboliche, gli stati allergici e le malattie infiammatorie intestinali. Ad esempio, il microbiota regola l’assorbimento di nutrienti limitando la produzione di potenziali componenti tossiche.


I microrganismi che si trovano nell’intestino, inoltre, agiscono come barriera contro i patogeni e condizionano la produzioni di energia e lo sviluppo del sistema immunitario.


È bene ricordare che nel nostro corpo convivono batteri importanti per i processi di fermentazione che, se facenti parte dei microbioma, possono essere utili ma, se presi singolarmente, possono essere pericolosi.


RAPPORTO CON LE PATOLOGIE


In generale, teniamo in considerazione che tutti i microrganismi che compongono il microbiota vivono in equilibrio dinamico tra loro e per questo possono influenzare fortemente la salute dell’uomo. Come?


Interagendo, non solo tra loro, ma anche con il sistema immunitario, i microrganismi del microbiota possono intervenire sullo sviluppo di alcune malattie, ma anche svolgere un ruolo nel preservare il benessere dell’individuo.


Cosa influenza l’equilibrio del microbioma?


L’alimentazione, lo stile di vita e lo stress. Vediamo nello specifico cosa succede quando il microbiota di trova in stato di disbiosi (quando cioè perde il suo equilibrio).


Lo stato di disbiosi porta ad un peggioramento della salute; possono instaurarsi processi infiammatori anche cronici. Questa condizione, denominata inflamming, può essere dovuta allo stato di disbiosi sommato a patologie infiammatorie correlate all’età, come il diabete, l’obesità, la sindrome metabolica.


COME MANTENERE IN SALUTE IL MICROBIOMA?


Innanzitutto, è importante seguire una dieta sana ed equilibrata. Infatti, diversi studi hanno dimostrato che la dieta mediterranea, ricca di vegetali e fibre, influenza positivamente il microbiota. Al contrario, una dieta ricca di zuccheri e grassi incide negativamente sia sulla salute del microbiota, sia sul suo funzionamento.


Come abbiamo già anticipato, uno stile di vita malsano e lo stress possono pregiudicare il funzionamento del microbioma e quindi anche il nostro stesso benessere.

Conoscere il microbioma e sapere come preservarlo è necessario in un’epoca come questa, in cui ci troviamo a vivere in un ambiente con un’alimentazione ed uno stile di vita sfavorevoli.

Eubiosi e disbiosi - Bromatech Milano

Alla scoperta dell’Eubiosi e della Disbiosi

In ambito scientifico è necessario conoscere la differenza tra eubiosi e disbiosi, dunque proviamo ad analizzarle singolarmente.


EUBIOSI


Forse non tutti lo sanno ma, all’interno del nostro corpo ci sono più di 500 tipologie diverse di microorganismi che concorrono al nostro benessere. A questo punto, è bene specificare che, quando si parla di Eubiosi, si fa riferimento per lo più all’eubiosi intestinale, che è il luogo in cui si concentra la maggior parte dei microrganismi microbiotici.


Per “eubiosi” si intende l’equilibrio microbiotico nel nostro corpo. Ci si riferisce, cioè, all’armonia che c’è tra flora batterica intestinale ed organismo.

Nel momento in cui questo corretto bilanciamento viene interrotto, ci troviamo in una condizione conosciuta come “disbiosi”.


DISBIOSI

Con il termine “disbiosi” si fa riferimento ad uno squilibrio microbico sulla superficie o all’interno del corpo. Può essere causata da diversi fattori: l’abuso di alcol, una dieta inadeguata e la ripetuta ed inappropriata assunzione di antibiotici, che intaccano la flora batterica creando quindi uno scompenso.


Quando questo equilibrio viene alterato, le colonie batteriche presenti nel nostro corpo hanno una minore capacità di controllare la crescita reciproca. Che cosa comporta questo fenomeno?

Si può arrivare ad una proliferazione incontrollata che danneggia gli altri batteri, è dunque un circolo vizioso che è difficile interrompere.

Facciamo un esempio.


Le colonie microbiche hanno, tra gli altri, anche il compito di espellere le tossine. In circostanze normali, il corpo gestisce senza difficoltà il processo di espulsione. Ma, quando le colonie microbiche raggiungono dimensioni inappropriate, eliminano una quantità sproporzionata di tossine, sovraccaricando i meccanismi di rimozione delle tossine dal corpo.


Quando si parla di disbiosi, ci si riferisce quasi sempre alla disbiosi intestinale: un’alterazione della flora batterica enterica che può compromettere la funzionalità intestinale e causare diversi di disturbi.


Per contrastare questa condizione, è necessario ripristinare in tempi relativamente rapidi l’equilibrio intestinale. Come? Con l’assunzione di probiotici.


Cosa sono i probiotici? L’OMS li definisce “microrganismi vivi che, somministrati in quantità adeguate, conferiscono un beneficio per la salute”. Si tratta di “batteri buoni” che sopravvivono nell’organismo raggiungendo la mucosa intestinale e, dopo averla colonizzata, diventano parte integrante del microbiota.


I probiotici hanno la capacità di trattare non solo le malattie correlate alla disbiosi, ma anche la loro causa sottostante, ad esempio sopprimendo l’infiammazione del microbiota ed interrompendo la colonizzazione da parte di agenti patogeni.