Esiste una correlazione tra microbiota e colesterolo?
Ormai è scientificamente provato che le alterazioni che si manifestano nel microbiota hanno ripercussioni su tutto l’organismo, dunque appare logico ritenere che la composizione del microbiota possa intervenire nel processi di produzione del colesterolo.
Nel 2017 alcuni ricercatori dell’Università di Shandond (Cina) hanno compiuto delle ricerche per indagare quale sia il ruolo del colesterolo e del metabolismo nel modificare la biodiversità del microbiota intestinale.
Associando una dieta ad alto indice di colesterolo con alterazioni genetiche nella sua via metabolica hanno notato che esiste un rapporto di causalità e correlazione tra i disordini dell’apparato e della trasformazione del colesterolo esogeno (proveniente dalla dieta) ed endogeno (prodotto dall’organismo) e lo status del microbiota intestinale.
Ad oggi, dunque, ci sono molte evidenze che confermano gli effetti del microbiota nel metabolismo del colesterolo. Ma il colesterolo può impattare la composizione del microbiota?
Alti livelli di colesterolo possono influenzare la composizione del microbiota?
Sì, diversi studi sembrano dimostrare che una dieta ad alto tasso di colesterolo riduce il numero delle specie batteriche che fisiologicamente compongono il microbiota.
Infatti, la dieta gioca un ruolo importante nel determinare un cambiamento del microbiota intestinale. Allo stesso tempo, disordini alimentari e metabolici possono portare una modifica del microbioma anche se si deve ancora approfondire il ruolo che le abitudini alimentari hanno nel determinare la biodiversità del microbioma intestinale, specialmente in funzione del loro apporto lipidico.
Microbiota e colesterolo: alcuni batteri convertono il colesterolo rendendolo non assimilabile
La possibilità di manipolare la componente batterica per controllare il colesterolo sembra essere ormai una valida e innovativa strategia terapeutica.
Ma cos’è il colesterolo?
Il colesterolo è un componente essenziale per la struttura e funzionalità cellulare, ma non deve essercene in eccesso. Quando ciò avviene, a causa di una cattiva alimentazione, o disfunzioni metaboliche, il colesterolo contribuisce a sviluppare patologie cardiovascolari.
Oggi curiamo l’ipercolesterolemia con farmaci appositi e una dieta ben calibrata, eppure ulteriori metodi possono arrivare dalla composizione del microbiota intestinale.
Infatti, alcuni ricercatori statunitensi hanno approfondito i meccanismi implicati nella conversione batterica del colesterolo.
Hanno scoperto che esistono batteri in grado di metabolizzare il colesterolo, riducendo quindi i livelli intestinali e sierici. Una scoperta che apre la strada a nuove strategie di controllo delle problematiche cardiovascolari.