L’intensa comunità microbica presente a livello intestinale, dalle sue origini fino all’età adulta, diviene sul piano strutturale sempre più complessa raggiungendo una condizione di equilibrio dinamico in cui, l’esposizione a perturbazioni locali ed esogene, è in grado di spostare la fisiologica traiettoria dell’ecosistema, da una condizione di apparente stabilità, definita “eubiosi intestinale” ad una condizione di instabilità temporanea o cronica che prende il nome di “disbiosi”. I cambiamenti microbiologici indotti da molte perturbazioni sono stocastici, e quindi portano a transizioni da stati di comunità stabili a instabili molto spesso imprevedibili e ciò, sommato alle ormai assodate differenti caratteristiche interindividuali del microbiota intestinale, lo stesso evento perturbante darà differenti manifestazioni di sé in un individuo rispetto ad un altro. In altre parole, il microbiota è indubbiamente diverso tra individui sani e tra individui eubiotici e disbiotici e ciascun individuo risponderà in maniera diversa alle perturbazioni a cui è esposto. Alla luce di quanto esposto finora, appare fondamentale incrementare la resistenza e la resilienza del microbiota intestinale prima che gli stressors siano in grado di esercitare il loro impatto negativo alterando la sua stabilità. Lo sviluppo di uno stato di resistenza e di resilienza più elevato del microbiota intestinale può essere ottenuto favorendo il mantenimento della composizione e della stabilità del microbiota prima o durante le perturbazioni o contribuendo a un recupero più rapido stimolando le specie microbiche “chiave” coinvolte nei meccanismi di resilienza oppure sostituendo i microrganismi che potrebbero essere andati persi nel sistema. A tal fine, la modulazione della dieta e l’integrazione probiotica possono essere dei validi ausili al raggiungimento di tale obiettivo. L’adesività dei batteri probiotici, la loro capacità di colonizzazione e di competizione biologica sono caratteristiche ceppo-specifiche fondamentali per un’adeguata integrazione che consenta di modulare le caratteristiche strutturali e funzionali dell’ecosistema microbico intestinale. Scopo del presente corso di aggiornamento è quello di far luce sul concetto di biodiversità del microbiota, sui fattori in grado di alterarla. Durante il corso verrà posta l’attenzione sulla necessità di una reimpiantologia probiotica selettiva allo scopo di ripristinare una potenziale condizione di stabilità dell’ecosistema sulla base della ceppo-specificità dei vari batteri probiotici.
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