Marcello Romeo, MD, PhD
Docente Master in Nutrizione Umana Università degli studi di Pavia
Trascorriamo un terzo della nostra esistenza dormendo.
SISTEMA NERVOSO CENTRALE
La perdita di sonno influisce negativamente sulle nostre funzioni cerebrali: sulla memoria, sulle nostre emozioni e addirittura sulla regolazione dell’appetito.
Il sonno è fondamentale per il nostro sistema immunitario.
Senza sonno a sufficienza il sistema immune non è in grado di funzionare efficientemente per combattere le malattie.
Una buona qualità e quantità di sonno è importante per il nostro sistema endocrino: la mancanza di sonno rende infatti il corpo meno sensibile all’ormone insulina secreto dal pancreas. Questo aumenta il rischio di sviluppare malattie metaboliche: obesità e diabete.
. 1/3 della popolazione mondiale soffre d’insonnia
. 12 milioni gli italiani che soffrono d’insonnia
. l’insonnia aumenta con il progredire dell’età
. è più frequente nelle donne soprattutto in coincidenza della menopausa e oltre i 65 anni
. negli uomini il primo picco si manifesta tra i 24 e i 34 anni e il secondo picco dopo i 65 anni
Con l’avanzare dell’età aumentano i disturbi del sonno; circa il 60% delle persone sopra i 60 anni ha difficoltà a dormire.
Difficoltà ad addormentarsi, frequenti risvegli, risveglio molto precoce, l’80% dei soggetti riferisce che al risveglio non si sentono bene.
Un aspetto importante del sonno è il concetto di SOGGETTIVITÀ.
L’insonnia non è definita dalla durata totale del sonno in senso assoluto, ma dalla condizione di “sonno disturbato” e dalla conseguente impossibilità da parte del paziente di riconoscere il sonno come “ristorativo” e capace di dare la sensazione di sentirsi riposati il giorno successivo.
Significa che il fabbisogno totale di sonno varia in genere tra le 4 e le 10 ore e dipende ovviamente da diversi fattori: dall’età, dal sesso, dal tipo di lavoro che svolgiamo, dai ritmi di vita che conduciamo.
Esiste pertanto il cosiddetto: insonne sano
Ovvero una persona che dorme 4 ore e si sveglia riposata non soffre di insonnia, ma è semplicemente un “dormitore breve sano”.
Fattori che favoriscono l’insorgenza dell’insonnia: età, il sesso, le caratteristiche specifiche del singolo individuo.
Fattori che favoriscono il manifestarsi dell’insonnia: un lutto, le preoccupazioni, patologie.
Fattori che rendono cronica l’insonnia: fare i cosiddetti pisolini, andare a letto subito dopo aver cenato……
Oggi la ricerca dimostra un ruolo importante del microbiota anzi dimostra che sonno e microbiota sono collegati da una relazione bidirezionale:
DISBIOSI INTESTINALE
Lo stato di disbiosi intestinale può indurre alterazioni significative della qualità e della quantità del sonno.
Ma, allo stesso modo, l’alterazione cronica della qualità e della quantità del sonno possono indurre uno stato di disbiosi intestinale.
Nell’uomo, la ricerca ha dimostrato che la perdita di sonno può alterare la composizione del microbiota intestinale già in sole 48 ore.
Questo stato di disbiosi intestinale si accompagna a infiammazione e alterazione della permeabilità intestinale e insonnia.
Al contrario, alterazioni della qualità del sonno possono determinare alterazioni significative del microbiota comportando uno stato di disbiosi intestinale.
Migliorare la qualità del nostro sonno allo scopo di migliorare la qualità del nostro microbiota intestinale.
MIGLIORARE LA QUALITÀ DEL NOSTRO MICROBIOTA INTESTINALE
Allo scopo di migliorare la qualità del nostro sonno gli psicobiotici ovvero batteri fisiologici ad azione probiotica in grado di modulare la comunicazione bidirezionale tra cervello intestinale e cervello superiore allo scopo di migliorare il nostro sonno, ridurre l’ansia e lo stress e quindi migliorare il nostro stato di salute e di benessere generale.